"Adesso che son qui, ad analizzarmi, sono colto da un dubbio: che io forse abbia amato tanto la sigaretta per poter riversare su di essa la colpa della mia incapacità? Chissà se cessando di fumare io sarei divenuto l'uomo ideale e forte che m'aspettavo? Forse fu tale dubbio che mi legò al mio vizio perché è un modo comodo di vivere quello di credersi grande di una grandezza latente. Io avanzo tale ipotesi per spiegare la mia debolezza giovanile, ma senza una decisa convinzione. Adesso che sono vecchio e che nessuno esige qualche cosa da me, passo tuttavia da sigaretta a proposito, e da proposito a sigaretta. Che cosa significano oggi quei propositi? Come quell'igienista vecchio, descritto dal Goldoni, vorrei morire sano dopo di esser vissuto malato tutta la vita?"
(Italo Svevo, La coscienza di Zeno)
Ho smesso di fumare più di un anno fa, ormai. Quando abbandoni una dipendenza una parte di te cerca di rimpiazzarla subito con un'altra (e ci riesce, perchè possiamo essere dipendenti da qualunque cosa). C'è però un'altra parte di te che non riesci più a riaddormentare e che ti pizzica ogni volta che ti racconti balle. Insomma, quello che cambia davvero è che non spendi più tanti soldi per fare qualcosa che il mondo intero (e tu per primo) considera sbagliato. Per il resto, rimani lo stesso coglione di sempre.
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