venerdì 16 maggio 2008

I morti non hanno colore

I morti non hanno colore. Non sono rossi. Non sono neri. Non sono bianchi. Non sono; anche se qualcuno direbbe che sono "diversamente vivi" (per non offendere nessuno, per il politically correct).
In questo Paese l'assenza di colore ormai sta desertificando ogni coscienza. Questo è il motivo per cui non ce ne facevamo niente di una Sinistra Arcobaleno.


Vietnam house

Tremavo di febbre una sera a Saigon
sotto lo sguardo di un vecchio garçon.
Malora, malaria, matura l’ora
Ho Chi Min City non fa più paura -
Miller, Morrison, Murray e Newman
mangiano ancora riso e verdura.

Vietnam House ha i suoi camerieri
che servono tè in coppette con fiori
e foglie, rondini, nuvole e libellule –
fanciulle con ali al posto delle braccia
ragazzi airone, bambini senza faccia,
villaggi illuminati dall’ultimo santone:
mutilazioni e ustioni dell’Agente Arancione.

Tremavo di febbre nella mia stanza
fantasmi balordi sparavano a oltranza
Un uomo gridava dal suo nascondiglio
“Bastardo di un Johnson, fottuto coniglio!”

Se solo sapesse, l’amico già morto
che dopo decenni la pace è un ricordo,
che ancora si porta con armi e violenza
la democrazia e la vecchia speranza
“…di essere liberi cittadini e sostenitori”
di telepadroni e petroldittatori.


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