Lo sciogliersi dei giorni
trasporta sentimenti passeggeri
in vuoti d’anime
scavate da mattini brevi
consunte da pensieri
in gorghi sterili
per una storia affatto nuova
i cui angoli ammuffiti
ricevono i colori intiepiditi
di questa rinsecchita giovinezza
preda consenziente
di orgasmi telematici
e stermini scolastici.
Tempo che non cerca nuove terre
accorcia le distanze
e stende lacci equatoriali
emostatici sulle braccia
di un mondo
che non ha più viscere
da rodere al fratello debole.
Si leva fredda l’alba
sulla città di fine millennio
i musi di uomini e gatti nella spazzatura
cercano residui e ricordi
di vite vissute da altri
mentre il TG delle 20
soddisfa la nostra fame di notizie.
Così è passato un altro giorno.
Così è passato un altro giorno.
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